martedì 9 gennaio 2018

A CASTELMAGGIORE LA MARATONINA DEI RECORD?


A CASTELMAGGIORE LA MARATONINA DEI RECORD.
PERCORSO VELOCE, DISTANZA CERTA: PER I RUNNER E’ VERA GLORIA
Piccoli accorgimenti per sfruttare al meglio il nostro crono

di Antonio Apruzzese

Non c’è trucco, non c’è inganno. Per i tanti runner che aspettano l’appuntamento invernale con la mezza di Castelmaggiore si tratta di vera gloria. Molti battono qui il loro record personale; ma, a dispetto di qualche commento scettico, la distanza c’è tutta.
Lo scorso 17 dicembre il crono è stato importante per i primi due della classifica: in primis per il marocchino Abdelhamid Ez Zahidy, che ha vinto con un signor 1.09.13. Sotto  l’1.10 anche il secondo classificato Emanuele Generali, staccato di una dozzina di secondi. Ben 33 gli altleti che sono stati sotto 1.20 e in 64 sotto 1.25. “E’ una maratonina molto veloce, tutto qui. Anche quest’anno molti podisti hanno fatto segnare il loro miglior tempo. Poi molto ha fatto una splendida giornata dal punto di vista meteo”, dice il presidente della Polisportiva Progresso, Vincenzo Ferrone, che organizza la gara.
Il percorso è stato omologato Fidal nel 2106. Quest’anno gli organizzatori si sono concessi il lusso di portare la linea di partenza una decina di metri più avanti per avere una layout migliore, ma si è trattato di un peccato veniale che non ha inciso in modo significativo sui tempi.
Del resto molti crono hanno fatto registrare distanze diverse, molto spesso anche superiori  ai classici 21,097 metri (quello dello scrivente è andato oltre i 21.200). Le perplessità dei runner sono dunque proprio spesso causate da questi riscontri mai univoci.

La spiegazione sta tutta nel sistema di posizionamento globale (gps) che lavora  con una rete dedicata di satelliti artificiali in orbita, fornendo ad un terminale mobile o ricevitore GPS informazioni sulle sue coordinate geografiche ed orario, in ogni condizione meteorologica. La localizzazione avviene tramite la trasmissione di un segnale radio da parte di ciascun satellite e l'elaborazione dei segnali ricevuti da parte del ricevitore. La sua attendibilità è dell'ordine dei metri, dipende dalle condizioni meteorologiche, dalla disponibilità e dalla posizione dei satelliti rispetto al ricevitore, dalla qualità e dal tipo di ricevitore.
“I nostri strumenti registrano tutto lo spazio percorso dall’utente. Infatti, differentemente dalla distanza dichiarata dagli organizzatori, una gara più essere più lunga o più corta per chi la affronta se, per esempio, non si segue la linea ufficiale di percorrenza, fermo restando che lo start e lo stop vengano pigiati nella reale concomitanza dell’arrivo e partenza”, spiega Francesco Lojacono della Customer Care Division Garmin Italia S.r.l. “I sorpassi, gli sbandamenti, le tangenti sono alcune delle variabili che possono cambiare la rilevazione della distanza in più o meno. Tante di queste circostanze, anche se di poca entità, possono fare la differenza. E’ incredibile scoprire quanti metri in più o in meno si possono correre a fine competizione”.
Qual è il margine di errore nella misurazione? “Si tratta di un errore dichiarato di 5 metri  come da standard Usa per tutti gli strumenti ad utilizzo civile. E’ un margine che vale per tutte le distanze, da un 10mila ad una maratona”.
Resta il problema delle misurazioni diverse. Quali sono le condizioni che le possono provocare? “Oltre al fatto che esistano prodotti con antenne e griglia di ricezione più o meno performanti – aggiunge Lojacono - dipende dal tipo di modello: c’è chi utilizza solo il Gps, chi il Gps + Glonass (un sistema satellitare russo, che aumenta i satelliti disponibili), chi la ripetizione orizzontale del segnale su vecchi modelli, chi corre a ridosso di superfici riflettenti e chi invece sta più al centro della carreggiata migliorando la ricezione, chi si avvicina troppo ad antenne cellulari o caserme o laghetti/stagni. La rilevazione satellitare ha dei vincoli fisici, le onde sono più dirette dove il segnale è ovviamente più pulito. Poi le distorsioni sono sempre possibili: per questo noi in gara  suggeriamo, se possibile, un registrazione ogni secondo con attivati sia il sistema Gps che Glonass. I nostri algoritmi tendono a migliorare le distorsioni esterne”.
Detto questo, l’accorgimento più comune da osservare in attesa della partenza è attivare subito il crono e mettere il prodotto in modalità di timeout energetico prolungato: così il profilo “corsa” dopo alcuni minuti non tornerà in modalità orario ed il fix satellitare non dovrà essere ricalcolato nuovamente.
Il resto è solo nella gambe e lì non ci sono satelliti che tengano…




Nessun commento:

Posta un commento